Sala Diana |
In programmazione: 02/05/2020 - 03/05/2020
Si può ridere a crepapelle al capezzale di un malato grave? Sì, se il malato è il teatro, quello italiano. Sì se l’autore è Dario G. Martini, il grande eretico che del teatro ha fatto per tutta la vita la sua missione. Con leggerezza cechoviana e il sarcasmo etico di un Savonarola, Martini apre sul tavolo anatomico del palco il corpo del teatro italiano. Con gioiosa ferocia ne estrae le membra: il critico, il regista, l’attore, l’autore e il direttore di un grande teatro. Scherzo in un atto sulle debolezze e ipocrisie che ancora lo minacciano. Manca solo il pubblico. Ma se stasera siamo qui non è perché nonostante tutto… Eppure sopravvive?
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