Filumena Martorano

Intramontabile rappresentazione della complessità dei sentimenti umani, è la storia di una donna coraggiosa che mette da parte l’orgoglio per amore dei figli e riesce a farsi amare dall’uomo cui ha dedicato la vita. SPETTACOLO IN ABBONAMENTO
Sala Diana | In programmazione: 09/03/2013

Scritta da Eduardo per la sorella Titina,   portata in scena per la prima volta al teatro Politeama di Napoli nel 1946, ”Filumena Marturano” ancora oggi è la sua commedia maggiormente  rappresentata all’estero.
Racconta Eduardo “L’idea di Filumena Marturano mi nacque alla lettura di una notizia; una donna a Napoli, che conviveva con un uomo senza esserne la moglie, era riuscita a farsi sposare soltanto fingendosi moribonda. Questo era il fatterello piccante, ma minuscolo; da esso trassi la vicenda ben più vasta e patetica di Filumena, la più cara delle mie creature.”

Nel teatro eduardiano Filumena è l’unica protagonista femminile, caratterizzata da  senso della realtà, ostinazione, perseveranza e determinazione che  la pongono contro tutto e tutti per affermare un sogno che da lungo tempo insegue: la famiglia.
Con un netto rifiuto della disgregazione familiare, in modo ossessivo, eroico e drammatico, attraverso l’orgoglioso amore di madre, ricerca ed impone quel bisogno di unità che non ha conosciuto nell’infanzia e non ha ritrovato nella sua vita da adulta, in un confronto continuo tra passato reale e doloroso e presente ideale, volendo a tutti i costi essere riconosciuta come moglie e come madre da Domenico Soriano, dai figli e dal mondo.
Medea al rovescio, non sacrifica i suoi figli, ma lotta per assicurare loro stabilità e dignità:
Hann’ ‘a sapé chi è ‘a mamma…Nun s’hann’ ‘a mettere scuorno vicino all’ at’uommene…’a famiglia…’a casa…’a famiglia.-
Filumena è ignorante, analfabeta, parla solo il dialetto, ma è egualmente capace d’affermare il suo principio e di difendersi dalle disquisizioni e dai cavilli della legge, opponendo esclusivamente la forza del sentimento.

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