Luce ed io

Le nuove canzoni del giovane promettente cantautore genovese, testi ricchi di immagini poetiche, storie di tutti i giorni, un'arte all'insegna del colloquio e dello scambio fra artista ed ascoltatore.
Sala Diana | In programmazione: 18/05/2013

Il nuovo progetto musicale di Gabriele Serpe fa il suo esordio assoluto: in anteprima le canzoni del nuovo disco, presentate con una formula già percorsa dal cantautore genovese in occasione dello spettacolo “Foriamo i filtri!”, quella del teatro canzone.
I brani di influenza cantautorale, però, lasciano spazio a sonorità elettriche ed elettroniche, influenzate dal minimal contemporaneo. Cambia il genere musicale, quindi, e cambia anche il ruolo del gruppo che da anni accompagna Gabriele: non più semplice spalla, bensì protagonisti e coaturi delle musiche.
Io e Luce sono due personaggi per una sola vita. Un’ora di spettacolo fra monologhi e proiezioni, un viaggio nella mente umana, fra psicosi, paura e rassegnazione. Uno specchio del nostro tempo, un punto di vista soggettivo che consegna allo spettatore il mondo gelido della sconfitta, mentre la televisione accesa in sottofondo consuma il suo impietoso delitto.

 

Gabriele Serpe è nato a Genova il giorno di Natale del 1984. Cantautore, poeta e giornalista, nel 2008 ha pubblicato il suo brano d’esordio “I sogni ti danno il pane”(etichetta Viva Music di Bologna) legato all’iniziativa benefica “Il pane di Gabriele” (www.ilpanedigabriele.it). Contemporaneamente esce in tutte le principali librerie italiane “La moda del lento”, il secondo libro scritto da Gabriele dopo la raccolta di poesie “L’ego nel pagliaio” scritta e pubblicata nel 2001, a soli quindici anni d’età. E’ direttore responsabile del periodico bolognese “La Suburbana” e della rivista genovese “Era Superba”, mensile di cultura e società distribuito gratuitamente in tutta Genova e provincia.

Giovanissimo formò una cover band dei Beatles per poi diventare leader dei Neutopia, la band genovese della quale era voce ed autore. Dal 2007 Gabriele decide di intraprendere la carriera solista, allontanandosi dal vecchio stile ermetico e retrò delle prime composizioni. Dopo l’esperienza pop del singolo “I sogni ti danno il pane”, oggi gli spettacoli di Gabriele propongono un freschissimo genere cantautorale, in linea con i fasti della tradizione genovese. Testi ricchi di immagini poetiche (“Cerca tutto ciò che hai già trovato/ per ritrovarlo poi cambiato/ e riconoscerlo…”), storie di tutti i giorni (“Io credo alle favole/ in cui lei molla il principe/ e si innamora del cavallo!”), un’arte all’insegna del colloquio e dello scambio fra artista ed ascoltatore. Gli arrangiamenti, sempre in bilico fra vecchio stile e moderno, completano il quadro e conferiscono ai brani sonorità originali.

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