Richiamo per fagiani

Un dialogo tra due uomini inizia in tono leggero, ma porta pian piano a galla terribili verità, per narrare, attraverso la finzione, una realtà drammatica, quella del traffico di organi.
Sala Diana | In programmazione: 26/10/2018

La vicenda si svolge all’interno di un bar in Svizzera in un paesino vicino a Burn negli anni ’80 e Dàvid, uno dei due protagonisti della Piece, è alla ricerca di quello che crede essere il rapitore di sua figlia Èlena: Branislav.

La ricerca dura da sei lunghi anni che hanno portato Dàvid ad abbandonare il proprio lavoro e tutti gli affetti più cari: amici e moglie.

I due personaggi sono di origine Russa ma molto differenti fra loro. Uno, Dàvid, uno stimato ingegnere elettrico, l’altro un semplice operaio in fabbrica. Sarà quest’ultimo a fuggire in Svizzera alla ricerca di una nuova vita. L’aver rapito un bambino e consegnatolo ai trafficanti di organi in cambio di altri organi utili a salvare la propria figlia rende Branislav una persona ancora più debole e malinconica. L’unica via di salvezza e di riscatto, forse, è proprio quella di cambiare vita.

E il gioco funziona. Branislav, abbandonato dalla moglie che non riesce più a guardarlo in volto e a vivere con quel rimorso dentro, prende con sé l’ormai sana figlia e decide di scappare.
Solo dopo sei anni, ritrovando nel suo bar quello che lui crede essere un semplice cliente, scoprirà a sue spese l’ira di un padre convinto di aver scovato il rapitore di sua figlia.

 

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