Rassegna G.E.T. Giovani Eccellenze Teatrali
Anna, semplice segretaria dell’ufficio catasto di Latina, nubile, una donna come tante, forse… Il desiderio più grande è possedere: una stanza tutta sua, una casa tutta sua, un amore tutto suo.
Se le chiedessero di scegliere tra essere e avere, non avrebbe dubbi. È il possesso a rendere riconoscibile una persona, polverizzando frustrazioni e amarezze. Le ossessioni però comportano un prezzo alto che chiede di essere pagato fino in fondo.
L’oppressione di un’esistenza piccolo-borghese, il rancore che si annida nel quotidiano quando non si può essere davvero se stessi, lo status sociale che conta più dell’essenza sono tensioni che animano questa donna in cui le parole nascondono sempre altro: l’ansia bruciante di identificarsi con ciò che ha, fino all’autodistruzione.
Massari affronta, per la prima volta en travesti, questo poliedrico personaggio, aggiungendo al carattere e alle parole del drammaturgo, una profonda ricerca del movimento, per creare una figura che accolga in sé molti lati oscuri. Anna Cappelli è comica e grottesca allo stesso tempo; una donna apparentemente “come tante” che in sette quadri scivola inesorabilmente verso il baratro della follia, cadendo rovinosamente al suolo e portandosi dietro lo spettatore.