In una bella casa con domestica a tempo pieno, vive una famiglia ben organizzata, sorretta da due genitori giovani, attenti e amorosi che hanno una figlia sposata e un figlio laureato. In questo organizzato mondo borghese qualcosa si inceppa, niente di eccezionale, ma come tutte le situazioni diverse, fa saltare l’equilibrio quotidiano. Naturalmente sarà la madre, che è l’elemento affettivamente più fragile, a gestire la separazione della figlia e l’inattesa confessione del figlio. Il Padre, commercialista di successo, si sente tremare la terra sotto i piedi. In tutto questo, un’affettuosa cameriera dagli amori sempre sbagliati, assiste combinando altri guai. Lo scorrere della vita familiare non distrugge, ma trasforma i rapporti ben organizzati in rapporti più scoperti dove ognuno ritrova la sua dimensione vera ricomponendo così il nucleo sorretto dall’affetto di sempre.
La morale potrebbe essere che niente è come noi lo vediamo e vogliamo, ogni persona o situazione ha delle diversità che l’affetto e l’amore costruttivo possono ricomporre.