Due cameriere in un basso napoletano, giocano a ricoprire il ruolo della loro padrona. Questo continuo gioco porterà le due donne a confondere la realtà con l’immaginazione. Riusciranno le due cameriere a fermare questo gioco?
Lo spettacolo si ispira a Le serve di Jean Genet nell’idea drammatica, come diceva l’autore francese: “Le due serve non sono realmente serve ma rappresentano tutti coloro che sono diversi, rifiutati, reietti e relegati ai margini di una società.” L’autore regista ha dato ai personaggi il linguaggio dei vicoli di una Napoli diversa, chiassosa e plebea. Un linguaggio potente e ritmico, composto da proverbi e detti che chiarisce allo spettatore la natura delle cammarere.
La Signora diventa la Padrona, un personaggio astratto, un’idea. Essa non compare mai in scena, ma è metafora di vari aspetti che la rendono la vera protagonista dello spettacolo: la lucidità delle due protagoniste, il podio, il trofeo, il limite e la follia, la sessualità.
Lo spettacolo fa parte della sezione G.E.T. Giovani Eccellenze Teatrali, realizzata in collaborazione con l’Associazione La Chascona