Un ritratto della Sicilia che affronta temi di unione e disunione, cercando di evadere dai pregiudizi sociali e di costruire un pensiero più ampio, radicato nella quotidianità. Parla di Mafia, ma anche di nonna Pia, di morti e di vivi che lottano per un futuro diverso. Un testo che salta continuamente tra passato e presente, mettendo a confronto la vera mafia con quella quotidiana. In questo viaggio, la Sicilia emerge come terra di cibo, bellezza e contraddizioni. Goethe scriveva: “L’ Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna”. La Sicilia è la chiave di tutto, con la sua purezza, la sua morbidezza, la sua armonia tra cielo, mare e terra.
L’arancino diventa simbolo di un’esperienza che parte dal calore della terra e della famiglia, ma che si scontra anche con le ombre del quotidiano.
Una riflessione intensa, senza filtri, accompagnata dalla musica dal vivo, parte integrante, che racconta la lotta per un domani diverso.
Lo spettacolo fa parte della Sezione G.E.T. – Giovani Eccellenze Teatrali realizzata in collaborazione con Associazione La Chascona
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