Nel 1922, mentre era in vacanza a Planá da sua sorella, Franz Kafka scrisse un racconto «Le indagini di un cane». Aveva trentanove anni. Si stava godendo un momento di remissione dalla tubercolosi, la malattia che lo avrebbe ucciso due anni dopo. Era stato appena mandato in pensione dalla compagnia di assicurazioni per cui lavorava e con fatica tentava di scrivere gli ultimi capitoli del suo romanzo “Il Castello”. Planá era un paesino di campagna sulle rive del Luschnitz, con una stazione ferroviaria sulla linea Praga-Vienna. In una lettera si lamentava del rumore della vicina segheria e annotava nel suo diario: “27 luglio – ieri sera passeggiata con il cane”.
Scrisse questo testo, cosa rara per lui, in prima persona, come se fosse lui stesso il vecchio cane, il ricercatore scientifico e talmudico che ricorda e commenta episodi della propria vita. Nella società canina che descrive, gli umani, letteralmente invisibili e muti, si manifestano tuttavia, per una sorta di umorismo cinico, nell’inspiegabile vuoto che circonda i cani musicanti e i cani aerei, i rituali alimentari e la musica.
Lo spettacolo fa parte della sezione Progetto da Salotto realizzata in collaborazione con Alessandra Frabetti
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Via A. Repetto 18 r canc. mercoledì e giovedì ore15.00
– 18.00, venerdì ore 11.00 – 14.00
la biglietteria alla Sala Diana apre a partire da un’ora prima
dell’inizio dello spettacolo
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