Protagonista assoluto è – come da titolo – IL VINO, con il suo valore ‘mitico e sacro’ la sua paradossale congiunzione tra ‘basso corporeo’ e filosofia del palato e della vita.
Il monologo, liberamente tratto da un testo scritto nel 1982 da Mario Brelich – ‘Il Navigatore del Diluvio’ – ripercorre, attraverso il racconto di Sem, figlio primogenito di Noè, le tappe misteriose della scoperta del vino da parte del padre e, tramite quello, del suo rapporto strettamente personale con Dio, uno Javhè molto complice e ‘umano’.
Attraverso lo sguardo del figlio, seguiamo la progressiva e comica evoluzione del vecchio Patriarca dall’entusiasmo del primo sorso, a una gioiosa ebbrezza, per infine trovarlo trasformato dalle numerose libagioni in una esaltata e danzante preghiera di ringraziamento verso l’Altissimo, per lo scampato pericolo del Diluvio.