Con una carica di ironia critica, più o meno sottile, più o meno esplicita, lo spettacolo ironizza sul rapporto tra eros e piacere del gusto, tra amore e zoomorfismo, con l’aiuto di maestri dell’umorismo quali P.G. Wodehouse, Achille Campanile e Vàzquez Montalban, ma anche con il contributo di campioni indiscussi dell’arte culinaria come Brillat-Savarin e Artusi, e perfino di un teorico come Roland Barthes. Una celebrazione di sentimenti talmente profondi non può non essere accompagnata dalla musica che contribuisce a creare il tessuto drammaturgico di cui i vari brani sono un’ottima entrée o il migliore dei contorni.
- Teatro: via Paggi 43 b
- Ufficio: via Repetto 18 r canc. - Genova
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