Il geniale Oscar Wilde nell’Importanza di chiamarsi Ernesto si attiene rigorosamente alla struttura della commedia classica.
Due sono le coppie di giovani innamorati, incrociati da una parentela o pseudo-tale e l’equivoco è l’elemento che traina l’esile e canonico plot. Tuttavia qui l’equivoco non è casuale, ma scientemente cercato come una salvifica via di fuga. Non dimentichiamo che è proprio di Wilde l’aforisma che “per la riuscita di un buon matrimonio è necessario essere in tre”.
Ma ciò che trasforma la commedia in un costante e irresistibile appuntamento comico è lo scompaginamento della graduatoria dei valori: sull’amore sentimentale prevale quello per le tartine e le ciambelline; sull’inclinazione emotiva verso i giovanotti ha la meglio l’interesse per il loro nome (fittizio, oltretutto!).
Per non parlare del personaggio centrale di Lady Bracknell, che del cinismo e della spietatezza fa la propria legge di vita.