Quattro musicisti. Un’automobile. Il ritorno a casa dopo un concerto. E un momento di stanchezza e distrazione. In quegli attimi che precedono una possibile tragedia ognuno ha la possibilità di riordinare la propria vita.
Pochi secondi per definire ciò che è veramente importante per ognuno di loro. L’eros, l’amore figliale, quello genitoriale. L’amore per se stessi e quello per la musica. Come tante facce di Orfeo, figura simbolo dell’artista, i quattro musicisti scendono nel loro inferno personale per riportare a galla ciò che conta di più nella loro esistenza, ciò che li rende vivi. Attraverso un linguaggio fatto di musica, parola, e sequenze fisiche si compie un sacrificio di amore, amore per la musica… “Così ho fatto per tutta la vita: ho preso le vostre parole di scarto e le vostre sconfitte quotidiane e le ho rese note, versi, amore”.