Milena ha conosciuto la bellezza della danza a livello internazionale come prima ballerina.
Ora una diagnosi di Alzheimer precoce la costringe su una sedia, il corpo scomposto, stanco. Ma il corpo ha una memoria. In questo stare, come una foglia trasportata dal vento, il corpo ricorda nonostante tutto.
Il racconto nasce da un flusso poetico; il fulcro è la ricerca dell’identità nonostante i ricordi si cancellino. La malattia apre la porta su ciò che c’era o non c’è mai stato prima di essa.