Il primo esperimento di stand up comedy del collettivo Generazione Disagio che unisce alla satira e al flusso di pensieri rapido e continuo, momenti più teatrali e un rapporto diretto di interazione col pubblico.
Lo spettacolo è un corto circuito cerebrale che mette in relazione linguaggi e temi molto differenti, un incontro con lo spettatore che diventa autoanalisi pubblica e ci mette contemporaneamente nei panni di uno psicoterapeuta e del suo paziente, un ibrido comico che pone domande e ipotizza risposte allo stesso tempo. che interroga le contraddizioni della contemporaneità: la voglia di affermazione e l’identità, il rapporto con la natura e la spiritualità, il senso della vita e il senso di colpa, i cocktail e il cambiamento climatico, ricchezza, povertà e migrazioni, per arrivare alla speranza sotto forma di una visione del futuro che mescola la Beat Generation a Martin Luther King.
Lo spettacolo fa parte della sezione G.E.T. Giovani Eccellenze Teatrali, realizzata in collaborazione con l’Associazione La Chascona