3-4-3 destinazione Auschwitz

Lo spettacolo racconta la parabola di vita del grande calciatore e allenatore ungherese di origine ebraica, dai trionfi sportivi al campo di concentramento.
Sala Diana | In programmazione: 26/01/2019 - 27/01/2019

3-4-3 è quello che oggi si definisce un modulo calcistico, cioè il modo di stare in campo di una squadra, una concezione moderna di fare calcio con cui scendevano in campo le squadre di Arpad Weisz, prima calciatore poi allenatore di origini ungheresi, il personaggio al centro del nostro racconto.

Weisz tra gli anni venti e trenta è stato un innovatore del calcio, un precursore di questo sport che grazie alle sue intuizioni ha ottenuto risultati straordinari con l’Inter, con il Bologna e con tutte le squadre che ha allenato e ancora oggi è ritenuto fra i più grandi allenatori del calcio moderno.

Lo spettacolo racconta la sua storia, ebreo non ortodosso, cade in disgrazia all’indomani delle leggi razziali volute dal regime fascista. Osannato e quasi venerato fino a quel fatidico 1938, viene poi dimenticato. I nazifascisti deportano lui e la sua famiglia all’inferno di Auschwitz.

Il genere dello spettacolo è ascrivibile al teatro di narrazione in cui il racconto si fonde con il dialogo teatrale, immaginifico ed emozionante; è un omaggio soprattutto alla storia del calcio e a una delle figure più rappresentative. Per buona parte, la messa in scena tratta la materia calcio con una cifra di leggerezza, nel finale si affronta il dramma dell’uomo che è poi il dramma stesso della Shoah.

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