I dodici

Da un percorso di riflessione sul testo poetico più enigmatico dell’autore russo Aleksandr Blok, si evidenzia il tema della catastrofe del vecchio mondo che sta per essere annientato e di un'esistenza nuova, ancora da scoprire; la maschera di Pierrot fa da filo conduttore fra musica e parola.
Sala Diana | In programmazione: 17/05/2014

Lo spettacolo nasce da un percorso di riflessione svolto dal gruppo artistico, in riferimento al testo di Aleksandr Blok e da uno studio approfondito svolto a partire dalle tematiche e dall’analisi dello stile dell’autore russo, partendo da alcuni concetti espressi dallo stessoautore in merito alla stesura dell’opera i Dodici, quando Blok affermò “ dopo che portai a termine i Dodici, per alcuni giorni io sentii fisicamente, con l’udito, il grande frastuono del vento, un frastuono compatto…” la frase dell’autore russo, viene interpretata qui come il frastuono tremendo e cruento della catastrofe del vecchio mondo che sta per essere annientato e simultaneamente, di un’esistenza nuova ancora da scoprire nella sua totale assenza e volubilità che improvvisamente, si è materializzata ai suoi occhi.

I Dodici rappresenta sicuramente il testo più enigmatico di Block, scritto nel 1918 in pieno clima rivoluzionario, è una delle opere maggiormente dibattute di tutta la letteratura russa; elaborato e scritto all’interno di un particolare clima storico che coinvolse la Russia dell’epoca, il testo è riletto dal Gruppo con occhi attuali, l’avanzata dei Dodici si trasforma in un lento ma ritmato percorso interiore dell’autore, quasi una sorta di marcia pronta ad abbattere la catastrofe quotidiana della vita per sostenere la speranza di un mondo migliore

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