Io sono Ulisse

E’ un pazzo o un semplice ubriacone l’uomo che, in una locanda in Inghilterra, ai giorni nostri, sostiene di essere il mitico Ulisse sopravvissuto al mare e al suo stesso mito? E’ certamente un grande affabulatore che racconta la propria verità, prima del fatale e – questa volta – ultimo viaggio. Ma per qualche misterioso e bizzarro volere degli dei, fosse rimasto davvero in vita in quella folle impresa?
Sala Diana | In programmazione: 28/03/2014 - 30/03/2014

Se oltre le Colonne d’Ercole, il mitico Ulisse fosse in qualche modo sopravissuto? Se per  qualche misterioso e bizzarro volere degli dei, fosse rimasto in vita, solo lui, in quella folle e suicida impresa?  La sua storia e quella di tutti gli uomini andrebbe riscritta.

Nello spettacolo siamo ai giorni nostri in una locanda che si affaccia sullo Stretto di Gibilterra, lì entra un uomo che dice di essere il mitico Ulisse tornato dai mari, e prende a raccontare ad una cameriera (e a tutti noi), che lui è vivo. Che tutto quello che pensavano gli antichi circa la fine del mondo oltre i limiti imposti dagli dei era falso. Che la storia ha sempre vissuto di false credenze. Che gli stessi dei, almeno quelli a cui lui ed i suoi contemporanei avevano creduto, erano in fondo vanitose marionette create per dare un senso alle cose.

Naturalmente la donna prende per pazzo quell’uomo più simile ad uno straccione farneticante, ad un ubriaco che improvvisamente gli piomba in piena notte dentro la locanda. Tuttavia, l’uomo ci sa fare con i racconti; è un grande affabulatore, è carismatico e se pure appare folle e al contempo buffo agli occhi della donna. il suo ostinato tentativo di convincerla che lui è proprio Ulisse – quello di Omero e dei grandi miti dell’antichità –  le sue parole la affascinano. Fino al punto di credere a ciò che l’uomo le sta raccontando.

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