La Grande Guerra… eppure si rideva

Due attori raccontano e rivivono gli eventi bellici più significativi ma aprono una finestra anche sulla quotidianità, sul disperato umorismo delle storielle che sosteneva l’animo dei soldati al fronte, con occhio critico e disincantato sulla storia, gli orrori, ma soprattutto sui rapporti umani.
Sala Diana | In programmazione: 10/10/2015 - 11/10/2015

Due attori, raccontano gli eventi bellici, le battaglie più cruente e significative del conflitto, introducono al clima storico e di tanto in tanto diventano i personaggi del loro racconto che scivola su due binari: da una parte le armi di distruzione di massa, lo scempio dei corpi sul terreno, dall’altra la testimonianza di chi la guerra l’ha vissuta.

Morte, disperazione, fame… eppure si rideva nel paese con le scenette del varietà e dell’avanspettacolo, ma anche fra i soldati in trincea. L’altro aspetto connotativo è lo spazio dato all’umorismo dell’epoca, quasi come una ulteriore arma di difesa, la difesa estrema di chi, al fronte,  rideva per esorcizzare la paura, con barzellette facili, imitazioni di attori noti, piccoli fatti tragici voltati in parodia, come la storia dell’incidente accaduto ad un nemico, che scagliatosi contro la trincea italiana, ad un certo punto perde i pantaloni e viene falciato nell’atto di tirarseli su.

La messa in scena si avvale di immagini d’epoca sullo sfondo, registrazioni,  rumori della guerra. Nell’unire tragedia e umorismo, si finisce con lo scavare nei sentimenti più profondi dell’uomo, mettendone in luce i dubbi, le  speranze, le paure, ma anche il desiderio di vivere nonostante tutto; in ultima analisi, raccontare la guerra, sebbene con uno spazio al sorriso, vuole condannare tutte le guerre, di ogni epoca e latitudine.

Sto caricando la mappa ....