LE MEMORIE DI UN PAZZO

Una vicenda al contempo tragica e comica quella del consigliere Popriscin, protagonista dell'omonimo racconto di Gogol, che in un crescendo di delirio arriva a credersi Ferdinando VIII re di Spagna.
Finalborgo | In programmazione: 26/04/2014

“Sui marciapiedi pozzanghere. Che il diavolo mi prenda! Come amo il tempaccio! Nessun perdigiorno in strada. Non troverai nessuno di quei signori che ti si trascinano ciondolando solo per guardarti gli stivali, i calzoni, il cappello, e poi spalancando l’orifizio, voltarsi più volte per squadrarti con cura anche nella tua facciata posteriore.”

Le Memorie di un Pazzo scritto intorno al 1835, è un piccolo capolavoro tracciato su un filo che collega realismo, romanticismo, ironia, osservazione della vita quotidiana e voli di fantasia. L’adattamento e traduzione di Roberto Lerici, amico carissimo mai dimenticato, coglie in pieno la potenza espressiva, dell’autore, dosando il patetico e l’ironico, il tragico e il comico. Aksentij Ivanovic Popriscin, così caricaturale, grottesco, infantile, fantasioso è il personaggio che ho subito amato sin dalla prima lettura.

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