In scena due attori si muovono all’interno della scenografia, alle loro spalle una bambola “umana” .
Siamo nella stanza centrale della casa di Nora, il personaggio di Ibsen è qui sdoppiato. Come davanti allo specchio c’è la vera Nora, una bambola che restituisce la “vera” vita del personaggio, la parte interiore di lei, la sua coscienza.
Nora e Torvald vivono passaggi della loro vita e lo spettatore entra nell’intimità quotidiana di una coppia. Il dialogo tra Nora e Torvald sottolinea la difficoltà di comprendere le rispettive esigenze, la poca disponibilità ad accettare i bisogni dell’altro e la mancanza di un reale ascolto della realtà. Tutto ciò conduce al conflitto che i personaggi hanno con se stessi e con l’ambiente.
Nora scopre che la sua relazione è fondata su un’illusione ma ancor di più che la sua vita non è autentica. Nasce in lei dunque un forte desiderio di comprendere e conoscersi. Quindi l’opera è un viaggio nell’identità personale ed amorosa, un tentativo di far vivere la propria natura.