Il dramma di una famiglia ebrea al cospetto delle leggi razziali. Cinque lunghissimi anni vissuti nell’incubo. Il tempo passa senza speranza di un domani, di un futuro.
Piera Sonnino, unica sopravvissuta di una grande famiglia di ebrei, trova il coraggio di raccontare il proprio dramma. Un incubo che si palesa in tutta la sua brutale drammaticità dopo l’8 settembre del 1943.
Protetta dalla solidarietà e dall’umanità della gente comune, la famiglia sceglie di rimanere unita invece di smembrarsi in cerca della salvezza oltre il confine svizzero. Con l’arrivo ad Auschwitz sprofonda in un “mare di fango. Una pazzia gelida, buia, fangosa”. E lì si consuma la tragedia.
Uno spettacolo – denuncia, che vuole arrivare al cuore e alla mente del pubblico. Per non dimenticare…