Quattro volte Ligeia morì

Il genio di Poe evocato dai suoi stessi scritti. Effetti sonori in stile psichedelico e musiche di ambiente ricreano le atmosfere cupe e claustrofobiche in cui si muovono i personaggi.
Sala Diana | In programmazione: 22/10/2011 - 23/10/2011

…Ma solo una volta nel silenzio notturno, mi giunsero attraverso la grata della mia finestra i sospiri sommessi che mi avevano abbandonato; e si modellarono in voce soave e familiare, che diceva: «Dormi in pace! perché lo Spirito dell’Amore regna ed impera, e stringendo al tuo cuore appassionato colei che è Ermengarda, tu sei sciolto, per ragioni che ti saranno rivelate in Cielo, dai tuoi voti a Eleonora».

Sembrano versi sciolti di un’unica poesia, ma non sono altro che la conclusione di quattro dei più famosi racconti scritti dal genio del macabro Edgar Allan Poe. Così viene definito spesso, ma, come altrettanto spesso si fa, l’autore di questa mise en espace ama definirlo poeta. Un poeta eterno ed eternamente innamorato di un’ideale. E con questo allestimento, si cerca di far emergere, senza risparmiare le atmosfere macabre che lo contraddistinguevano, l’uomo  Poe e il suo ideale di perfezione e  di passione.
Lo spettacolo si presenta in quattro parti  legate da un filo conduttore: l’amore visionario e ossessionato di Poe per quell’ideale di donna che una volta nella sua vita ebbe modo di incontrare e quindi di perdere prematuramente.
Questo è quanto il poeta descrive, in forma di visione, incubo, ossessione e amore sublime, nei suoi quattro racconti tutti dedicati alle donne. Quattro mini spettacoli quindi, quattro donne protagoniste, ma un unico modello rappresentato da una sola attrice. In scena ci sarà anche Poe ad incarnare le sue stesse manie e ad interagire con la protagonista, rendendo così la lettura, già ricca di atmosfere e suggestioni, ancora più inquietante.
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