Tre donne, tre archetipi, tre forze in dialogo Cloto, Lachesi e Atropo – le Moire del destino – tornano in scena in chiave contemporanea per esplorare il mistero della vita e il filo sottile che unisce corpo, emozione e tempo. In uno spazio vuoto abitato da fili, respiri e gesti, si disegna una partitura teatrale che intreccia mito e quotidianità, infanzia e trasformazione, desiderio e presenza. Le protagoniste incarnano l’Inizio, il Processo e la Fine, ma si muovono fluide, in un gioco di scambio, crescita e cura reciproca. Guidate dall’imperativo De–Sidera (letteralmente “mancanza di stelle”) e dall’invito Con–Sidera (“considera, guarda con le stelle”), le tre sorelle affrontano con il pubblico i temi dell’attesa, del fallimento, della gratitudine, della gioia infantile e della fine come nuovo inizio.
Il cerchio imperfetto dell’Ensō, simbolo zen di equilibrio nella disarmonia, è la forma guida della scena: ogni gesto, ogni filo, ogni parola si muove in questo spazio essenziale. Nel finale simbolico le tre protagoniste si uniscono in questo cerchio aperto, evocazione dell’Ensō, accettando la trasformazione continua della vita. Ogni fine diventa inizio. Ogni incertezza diventa casa. Ogni nodo, occasione Personaggi e interpreti Cloto – l’Inizio, l’Accoglienza, il Corpo bambino Lachesi – il Divenire, la Ricerca, l’Accompagnamento Atropo – la Fine, la Visione, la Svelatrice