“Sputo” è la fiaba oscura e necessaria di una giovane donna che lotta per liberarsi dal peso della violenza subita. È la storia di Nina, una sopravvissuta che cerca disperatamente di riconquistare il proprio corpo e la propria voce, strumenti che l’orrore ha tentato di soffocare.
Nina si trova di fronte a un percorso di guarigione feroce e ribelle, un apprendistato all’arte di sputare. Perché sputare? Per rigettare quell’ educazione millenaria delle donne a mandar giù, a ingoiare per quieto vivere o paura
Lo spettacolo esplora il tema della violenza di genere e delle dinamiche oppressive della nostra società, ancora profondamente patriarcale, che ingabbia e zittisce le donne. “Sputo” è un atto di resistenza e di disobbedienza: un elogio dell’inciviltà necessaria, della ribellione contro un mondo che, sotto una patina di civiltà, perpetua abusi e silenzi.
Nina sa che per sopravvivere deve ritrovare il movimento liberatore, un gesto composto da due tempi. Del primo tempo si ricorda bene: il grido, la sua voce finalmente libera, la richiesta d’aiuto che l’ha strappata alla solitudine. Ma c’è un altro movimento che deve ancora ritrovare: lo sputo, la capacità di respingere ciò che l’ha schiacciata, di scardinare l’ingiustizia e l’oppressione che troppo spesso restano invisibili.
“Sputo” non è solo uno spettacolo, ma una denuncia cruda e poetica, un viaggio necessario verso la liberazione fisica, emotiva e simbolica.
finalista Premio Dante Cappelletti 2022
Lo spettacolo fa parte del Progetto da Salotto realizzato in collaborazione con Alessandra Frabetti