Lettere da lontano

Uno spettacolo sull’emigrazione, fra musica, ricordi, immagini e poesia, in cui si ride e ci si commuove ripercorrendo storie vere che vanno dalla fine dell’Ottocento ai giorni nostri.
Sala Diana | In programmazione: 03/12/2011 - 04/12/2011

 “Lettere da lontano  – Parole e musica del distacco”  parla di emigrazione, con un occhio a quella storica ligure ma anche a quella contemporanea di chi è arrivato e continua ad arrivare nella nostra regione. L’allestimento unisce diverse forme espressive – parola, musica, immagini – a partire da materiale storico: lettere e diari di emigranti italiani del 900 e testimonianze attuali. Una parte importante dello spettacolo infatti è dedicata alle storie “vissute” che il pubblico ha inviato.

Come è caratteristica delle produzioni del Teatro Garage, la realizzazione si affida principalmente alla parola che è supportata da altre forme espressive – immagini e musiche dal vivo – che concorrono in ugual misura al conseguimento del risultato artistico.
La regia si propone di offrire uno spaccato di vita descrivendo personaggi di spiccata umanità in cui prevalgono sentimenti come la speranza in una vita migliore, la paura della novità e l’attaccamento alle radici.

Dice Lorenzo Costa “Volevamo portare sul palcoscenico il tema dell’immigrazione, già argomento di mostre anche recenti e spunti per spettacoli teatrali,  così abbiamo pensato di rivolgerci al pubblico ligure, ma anche a quello nazionale, tramite il nostro sito, e ai lettori de Il Secolo XIX facendoli diventare in qualche modo protagonisti della rappresentazione.
Li abbiamo invitati a regalarci un momento importante della loro vita, un ricordo legato alla loro esperienza personale o a quella di genitori e nonni. Ne è nata un’ adesione forte e sentita con testimonianze da tutta Italia; tra queste ne sono state scelte una decina all’interno della messa in scena di novembre alla Sala Diana: la storia di un insegnante campano, di un siciliano, di un calabrese, di due genovesi, di una spagnola, docente di spagnolo all’Università di Genova, di una sudamericana clandestina. Parlano di immigrati partiti da terre e regioni che hanno versato il più numeroso tributo in termini di immigrazione  come il Veneto, la Sicilia,  La Campania, la  Calabria e ovviamente la Liguria. regioni storiche dell’emigrazione. Ma anche la storia di una emigrata clandestina dei nostri tempi perché extracomunitaria è la testimonianza di una realtà attuale
Abbiamo voluto rappresentare anche  racconti  curiosi, divertenti o toccanti.
Divertente come il ragazzino genovese di quattordici anni di fine 800 che scappa in America, toccanti come due amiche che si ritrovano dopo trent’anni, il giovane siciliano che, arrivando a Genova, viene emarginato e rifiutato dalle ragazze è costretto a ricorrere all’amore a pagamento. E poi ancora altre testimonianze, altri spaccati di vita diversi però legati tutti da comuni sentimenti come la speranza in una vita migliore, la paura della novità, l’attaccamento alle proprie radici.”

 

La critica:

Lettere da Lontano non è solo uno spettacolo molto bello, ma è anche una riflessione attenta ed equilibrata su un fenomeno che, spicologicamente e socialmente, va ben oltre i dati economici e cronaschistici: il distacco dalla terra natale e l’accoglienza nel nuovo ambiente….una proposta di grande livello da non perdere.”
(http://www.cinemaeteatro.com/index.php?option=com_content&task=view&id=754&Itemid=39)

Un vero canzoniere dell’emigrante fatto di testimonianze, immagini e suoni: un’impresa titanica per uno spettacolo teatrale, tanto più se il tempo raccontato va dalla fine dell’800 ai giorni nostri. “Lettere da Lontano, parole e musica del distacco” è una sfida vinta. Il pubblico entra in sintonia con un racconto che si insinua nella memoria e nel cuore.” (La Repubblica)

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