Otello – L’altra faccia dell’amore

L'amore è l’unico motore della vicenda, l'affabulazione lo strumento magico, artefice del gioco teatrale in cui il falso diviene reale e il reale falso, fra Otello e Jago, unici personaggi in scena.
Sala Diana | In programmazione: 28/04/2012 - 29/04/2012

Otello, Jago, l’amore: un vortice di parole crea l’illusione della storia.
L’amore puro di Desdemona, l’amore ossessivo e malato di Otello; gli amori traditi: quello paterno di Bramanzio e quelli da vendicare di Jago. L’amore unico motore della vicenda, l’affabulazione strumento magico, artefice del mondo visibile.

Un palco vuoto, un telo bianco, pochi oggetti che compaiono e scompaiono da un baule, non serve altro a Jago per allestire la sua messa in scena, la ragnatela d’inganni e follia in cui avvolgere Otello. Non serve altro: Otello come un innamorato si affiderà alle parole di Jago e crederà a tutto ciò che sarà evocato, sussurrato, accennato, detto. Jago e Otello saranno gli unici personaggi visibili: Desdemona apparirà come ombra cinese… non esiste? è solo una proiezione della mente di Otello? è solo una figurante richiamata da Jago? Tutto può essere dal momento che tutto è pura illusione e il confine tra la rappresentazione e la “realtà” diviene sempre più labile al procedere delle parole di Jago fino a scomparire. Il falso diviene reale e il reale falso.
Jago, l’attore che brecthianamente dichiara di recitare la storia che sta raccontando; Otello, l’ignaro moro che vive pienamente la storia raccontata: entrambi vittime della propria illusione, uniti da un unica parola: amore. Ma in fondo l’amore non è una grande illusione?

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